È un progetto che nasce dal desiderio di unire con un filo rosso tre dimensioni che mi accompagnano da tempo. La psicologia, soprattutto nella sua dimensione simbolica, strumento per guardare in filigrana; la natura, lì dove si realizzano ricomposizioni di parti sparse, si rallenta il ritmo e si recupera la base; l’arte, per nutrirsi della bellezza e ossigenare lo spirito.
Baba Jaga, che è la strega dei boschi che compare in alcune antiche fiabe popolari, ci mette anche la stortura, l’ombra, la contraddizione. Da dove spesso partono i lanci migliori. Con il progetto Baba Jaga, dal 2018 organizzo delle camminate psicosensoriali all’interno del bosco che si estende sopra Trevignano Romano, tra Oriolo e Bassano. Durante il percorso, di bassa difficoltà e praticabile da chiunque abbia un po’ di esperienza di cammino a piedi, si fanno alcune tappe dedicate a esercizi di ascolto profondo della natura attraverso i sensi (mindfulness), pratiche di radicamento (bioenergetica) e connessione con la dimensione emozionale dello stare in natura. L’idea trainante è quella di fare l’esperienza di un tempo dilatato, che prediliga l’ascolto e l’autenticità espressiva del corpo rispetto alla tensione verso il fare, che spesso ci porta a essere troppo sbilanciati verso un tempo e luoghi non presenti. Le camminate psicosensoriali sono state anche inserite nelle esperienze promosse dal Parco Bracciano-Martignano per far conoscere il territorio.